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Info

Altitudine 271 m s.l.m.
Superficie 20,20 km²
Abitanti 4 129 (09-07-2012)
Densità 204,41 ab./km²
Frazioni Luzzano
Comuni confinanti AirolaArienzo (CE)Bucciano,ForchiaSant'Agata de' Goti,Tocco Caudio
Cod. postale 82010
Prefisso 0823
Fuso orario UTC+1
Codice ISTAT 062040
Cod. catastale F274
Targa BN
Cl. sismica zona 2 (sismicità media)
Cl. climatica
zona D, 1 563 GG
Nome abitanti moianesi
Patrono San Pietro Apostolo
Giorno  festivo 29 giugno

Moiano

Il comune di Moiano si sviluppa all’interno della Valle Caudina, in particolare, nella Piana dell’Isclero che costituisce l’estremo lembo occidentale di questa valle, ad una quota oscillante intorno ai 270 m sul livello del mare. La sua superficie totale è di circa 20,2 km2.

Esso è ubicato a piccola distanza dai più importanti centri della Campania: dista, infatti, 45 km da Napoli, 30 km da Caserta e circa 32 km da Benevento.

Il centro abitato è costituito da due agglomerati principali: il capoluogo in cui è la sede degli organi istituzionali e degli uffici del Comune, e la frazione di Luzzano che dista circa 1,5 km dal capoluogo stesso. Moiano,  come spesso avviene nei piccoli centri di origine rurale, è il risultato della  progressiva saldatura di antichi aggregati di abitazioni che corrispondevano alle attuali zone di Via Sannita, via del Progresso, via Pietrarola e alla zona della Torre. Lo stesso si può dire per la frazione dove le zone più antiche si individuano nel Serrone, nell’ampia zona dei “cammini” corrispondente alla zona a monte dell’asse costituito da via Rio - via Vecchia San Nicola - via Trice, e nella zona dei “Casilli”.

La popolazione totale del comune è, attualmente, di circa 4200 abitanti.

Geografia fisica e cenni di geologia

Il territorio di Moiano, dal punto di vista morfologico, è in prevalenza collinare: solo circa 3 km2 hanno infatti andamento pianeggiante o sub-pianeggiante.

La Piana dell’Isclero prende il nome dal fiume che l’attraversa. Si tratta di un affluente del Volturno che ha origine da sorgenti poste sulle pendici settentrionali dei monti del gruppo Avella, Partenio, nel comune di Cervinara ed arriva a Moiano dopo aver attraversato la Valle Caudina ricevendo le acque da alcuni torrenti suoi tributari. Il fiume scorre, da sud est verso nord ovest con il suo alveo, per lunghi tratti, incassato all’interno dei terreni alluvionali che formano la pianura; l’azione erosiva operata dalle acque ha fatto sì che, nella zona tra i monti Lecito e Porrito si sia creato un vero e proprio canyon, in alcuni punti di difficile accesso, all’interno delle rocce calcaree dei due rilievi. In questa zona, tra l’altro, nei secoli passati l’acqua dell’Isclero è stata sfruttata come forza motrice per il funzionamento di due mulini ad acqua: il mulino del Ciesco ed il mulino del Mastromarco, entrambi con una sola macina, i cui resti sono ancora visitabili in prossimità dell’alveo fluviale.

La pianura è bordata ad ovest dalle colline appartenenti al gruppo dei Monti di Durazzano che comprendono i rilievi di Monte Mainiti, Lecito, Fusanti, Cioppola, Saucolo, Erta, con altezze comprese tra i 442 ed i 752 metri. Nella valle individuata dai versanti dei monti Fusanti e Cioppola è ubicata la frazione di Luzzano.

A Nord Est la pianura è invece delimitata dal piccolo rilievo di Monte Porrito e, soprattutto, dalle pendici di Monte Taburno. Questa parte del territorio comunale si spinge ben oltre la cresta di questo massiccio montuoso, raggiungendo una quota massima di circa 1200 metri e ricade, quasi per intero all’interno dei confini del Parco Regionale del Taburno Camposauro.

Dal punto di vista geologico, la Piana dell’Isclero è caratterizzata dalla presenza nella successione verticale di depositi costituiti da brecce, detriti di falda e depositi di conoide di natura calcarea, soprattutto alla base del Monte Taburno, da depositi piroclastici litoidi (tufo) e sciolti, soprattutto tra Moiano ed Airola, e, nel settore centrale, da depositi lacustri, alluvionali e piroclastici rimaneggiati. I rilievi montuosi che bordano la piana sono costituiti essenzialmente da successioni calcaree e calcareo dolomitiche.

I depositi quaternari della pianura sono sede di una falda acquifera, che si livella a 240-250 m sul livello del mare ed è alimentata da travasi idrici sotterranei provenienti dal Monte Taburno. Le acque sotterranee della pianura, a loro volta, trovano il loro recapito finale in parte nel Fiume Isclero, e in parte predominante nella falda acquifera dei Monti di Durazzano con il travaso che avviene, in maniera abbastanza concentrata, in corrispondenza del Monte Porrito.  

Vegetazione e fauna spontanea

Le colline di Moiano, oltre che per la folta vegetazione dei fondi coltivati soprattutto a oliveti, si caratterizzano per la presenza di estesi boschi di castagno selvatico il cui legno era utilizzato un tempo per la produzione di doghe per botti mentre oggi viene sfruttato soprattutto come legna da ardere.

A queste più diffuse specie arboree si affiancano poi querce, ginestre, lecci, faggi, pini, abeti e carpini, molte varietà spontanee tipiche della macchia mediterranea, oltre ad erbe aromatiche come il finocchio selvatico e l’origano.

La zona del Taburno è, invece, caratterizzata dalla presenza di quello che viene definito bosco misto: esso si estende per gran parte del massiccio a partire dal limite inferiore della faggeta, fino alle aree coltivate alla base dei versanti e comprende acero, carpino, carpino nero, frassino, olmo, ontano, roverella.

Nelle aree, esterne agli insediamenti abitati, in cui l’uomo ha realizzato in genere attività a basso impatto ambientale, è abbastanza facile avvistare esemplari della fauna selvatica come volpi, talpe, ricci, tassi e cinghiali mentre è abbastanza frequente la segnalazione di piccoli mammiferi a comportamento predatorio come faine e donnole. Fra gli uccelli va annoverata la presenza, soprattutto sui versanti del Taburno, di piccoli rapaci (poiane, gheppi), corvi imperiali, cornacchie, cuculi e picchi rossi. Abbastanza ricca è la rappresentanza di rapaci notturni con civette e gufi comuni. Tra i rettili si segnala la presenza delle comuni lucertole campestre e muraiola e un certo numero di varietà di serpenti tra cui anche la vipera. Sono piuttosto rari invece gli anfibi (rana appenninica, rospo comune e tritone italiano) a causa della scarsa presenza di pozze e sorgenti.

Economia

Moiano è stato e rimane un paese a prevalente vocazione agricola. In passato erano molto numerose anche le famiglie che si dedicavano all’allevamento di bestiame (prevalentemente bovini ed ovini). Si trattava per molti aspetti, anche a causa del fatto che le proprietà fondiarie erano estremamente frammentate, di attività di sussistenza, i cui prodotti erano cioè destinati essenzialmente al consumo diretto delle famiglie contadine.

Anche attualmente le imprese agricole hanno per lo più dimensione familiare: è molto ridotto il numero di vere e proprie aziende agricolo/zootecniche così come è ristretto il numero di imprese a carattere artigianale e, ancor di più, quello di imprese a carattere industriale operanti sul territorio.

A Moiano è molto diffusa la coltivazione di olivi, ortaggi, mais, ciliegi; negli ultimi decenni è andata invece diminuendo, in modo consistente, la viticoltura, la coltivazione del frumento e quella del tabacco e si è ridotta anche quella della mela annurca che, per molto tempo, ha rappresentato uno dei motivi di vanto dell’economia agricola locale.